
Jan Hamilton 1988 - In cerca di Salinger – minimum fax, 2001
Holden, il ragazzo irrequieto.
Pg. 185 Quando non batte a macchina, contempla l’infinito. E’ un individuo profondamente serio, posseduto dalla ricerca di Dio. (Roger Machell)
Pg. 190 Gavin racconta che coltivavano il proprio cibo e non uccidevano neanche la più minuscola delle creature.
Pg. 191 Nella primavera e nell’estate del 1955, Salinger lavorò a un epitalamio di ventimila parole dal titolo “Alzate l’architrave, carpentieri”.
Pg. 192 Si potrebbe dire che ognuno di questi personaggi (i Caulfield e i Glass) esprime un importante tratto della natura di Salinger, come lui la percepiva a quell’epoca.
Pg. 218-219 Bertram Yeato, il pittore che una volta concedeva a Salinger di servirsi del suo telefono, raccontò a Mel Elfin del metodo di lavoro di Salinger. Elfin scrisse una breve biografia.
«Jerry lavora come un mulo. E’ un meticoloso artigiano che rivede incessantemente, lima e riscrive. Alle pareti del suo studio, Jerry ha una serie di ganci cui attacca con una molletta una quantità di foglietti di appunti. Credo che ogni gancio appartenga a un personaggio o a una situazione, perché, quando gli viene un’idea, tira giù la molletta, butta giù l’appunto e la rimette sul gancio. Ha anche un registro dove su una pagina è incollato un foglio del dattiloscritto e sull’altra ci sono frecce, promemoria e altri appunti per la revisione».
Pg. 226- 227 Salinger aveva Qualcosa Da Nascondere. A giudicare da quanto si può ricostruire dagli archivi di “Time” cominciava a emergere una chiara linea di indagine: la chiave della reclusione di Salinger, della sua clandestinità, si poteva comprendere decodificando i suoi due racconti più famosi, “Un giorno ideale per i pesci-banana” e “Per Esmè: con amore e squallore”. I racconti avevano due cose in comune: un eroe con i nervi molto danneggiati dalla guerra e un’eroina adolescente che per un momento sembra offrirgli la salvezza. “I pesci-banana” fu considerato il più importante dei due perché inaugurava la strana ossessione di Salinger per la famiglia Glass.
[…] Times aveva sguinzagliato i suoi reporter nel Paese con l’ordine di trovare i modelli reali di Muriel e Sybil.
Pg. 263
«E’ molto difficile rispondere. Non scrivo così. Io comincio a scrivere e vedo quello che succede».
«Lavoro con personaggi e, appena si sviluppano, vado avanti».
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